Le emozioni dell’ennesima giornata che scombussolò la partitocrazia
Dieci anni il 10 aprile prossimo. È un giorno da sottolineare. Quella domenica del 2011 le ticinesi e i ticinesi hanno sancito un risultato elettorale storico, straordinario, al di sopra di ogni immaginazione, soprattutto per chi ha i paraocchi e non vede come va la società. La Lega dei Ticinesi entrava in Governo con due suoi candidati, interrompendo l’egemonia dei partiti storici. A Marco Borradori si affiancava in Consiglio di Stato Norman Gobbi. Ed è proprio l’attuale presidente del Governo che ci racconta le emozioni di quel giorno: “Fu incredibile. Marco con oltre 81 mila voti, il sottoscritto con oltre 61 mila voti. Avevo 34 anni e ottenni più voti dalla Consigliera di Stato in carica Laura Sadis, l’unica liberale radicale a conservare il seggio. In quella tornata elettorale le cittadine e i cittadini del Ticino hanno dato uno scossone alla partitocrazia premiando le persone vicine a loro, vicine al popolo e ai problemi della gente. Che festa in Piazza della Riforma quella sera. Lacrime di gioia. Tante lacrime, perché siamo così: possiamo sembrare duri, ma dentro batte un grande cuore. È il cuore della Lega!” afferma il nostro interlocutore.
Ma quali sono i segreti del successo? “Quanto messo in moto da Giuliano Bignasca 20 anni prima fu una cosa straordinaria. Con questo giornale che ospita questa mia intervista ha posto le basi per un nuovo tipo di comunicazione, che entra nel cuore e nella pancia di tutti noi. Concretamente poi sul piano politico ci ha insegnato ad ascoltare la gente, a rompere gli schemi, a pensare che quanto c’era prima poteva e doveva essere cambiato e non perpetuato all’infinito a beneficio sempre e solo di una ristretta cerchia di persone. Nel movimento sono confluite persone in gamba, che potevano dire la loro sulla ribalta politica. Borradori era una macchina di voti per quel che ha fatto al Dipartimento del territorio e per la persona che è. Da parte mia ho messo in campo la voglia di fare, di confrontarmi con tutti, la mia cocciutaggine (da buon leventinese!) e di portare avanti gli insegnamenti del Nano. Punti fissi come il disaccordo… agli accordi con l’Europa per esempio. A questa Europa centralista, irriconoscente delle libertà delle regioni, che vede la Svizzera come una terra da conquistare e non come un partner con cui trattare”, chiarisce il consigliere di Stato Norman Gobbi.
“Il10 aprile del 2011 è quindi per me personalmente e per tutto il movimento un giorno da ricordare. Da ricordare perché fu l’inizio del “triplete” che il Nano agognava, conclusosi con la conquista del sindacato a Lugano con Marco Borradori. Da ricordare per richiamarci tutti all’impegno che abbiamo assunto di fronte alle e ai cittadini del Ticino. Lo faccio ogni giorno nel mio lavoro quotidiano. Lo dobbiamo fare tutti noi, impegnati in politica per la Lega. E lo dobbiamo dimostrare anche nelle ormai imminenti elezioni comunali. Da qui il mio invito al massimo lavoro per ottenere il massimo risultato!”, afferma il presidente del Governo Norman Gobbi.