Sta per iniziare il periodo delle vacanze di Pasqua. Nelle strutture alberghiere ticinesi le prenotazioni da parte di ospiti della Svizzera interna sono già numerose. E c’è chi esprime preoccupazione per la presenza dei turisti a sud delle Alpi, che potrebbero causare un aumento del numero dei contagi. Qual è il pensiero del presidente del Governo Norman Gobbi? Sentiamolo: “In primo luogo non possiamo impedire alle svizzere e agli svizzeri di raggiungere il Ticino. Rispetto a un anno fa, quando avevo invitato gli amici confederati a non raggiungere il Ticino, le cose sono notevolmente cambiate. Allora stavamo seguendo un regime ferreo di chiusure; il Ticino era il Cantone più colpito dal virus; i morti erano numerosi e i ricoveri negli ospedali altrettanto. Oggi, a distanza di 12 mesi, stiamo vivendo un’altra situazione. Situazione che chiede comunque prudenza e attenzione”.
Quindi lei non si sente tranquillo a pochi giorni dalla Pasqua? “Sono cosciente che dobbiamo coinvolgere gli ospiti che raggiungeranno il Ticino. In questo senso, assieme a HotellerieSuisse Ticino e all’Associazione ticinese dei campeggi, abbiamo lanciato un’azione di sensibilizzazione con il titolo «Benvenuti in Ticino. Distanti e responsabili sempre». Ogni turista che soggiorna nei nostri alberghi o nei camping riceverà un flyer informativo, con il quale si chiede di rispettare le regole basilari: l’obbligo della mascherina nei luoghi chiusi e all’aperto dove viene prescritto; il rispetto della distanza fisica; l’igiene accresciuto per le mani e l’obbligo di non creare assembramenti all’esterno superiori a 15 persone. La stessa campagna viene proposta anche dai Comuni, ai quali abbiamo chiesto di fare avere ai residenti di case secondarie tale documentazione”, sottolinea il consigliere di Stato Norman Gobbi.
“D’altronde per il turismo la Pasqua rappresenta un momento molto importante e poter contare su un buon afflusso di ospiti permette agli alberghi e ai campeggi di iniziare bene la stagione. Detto questo, spero che gli amici confederati che soggiorneranno in Ticino siano responsabili e rispettosi delle regole di comportamento che si devono tenere in tutte le parti della Svizzera, non solo qui da noi!”, conclude il direttore del Dipartimento delle istituzioni.