Articolo pubblicato nell’edizione di lunedì 19 ottobre 2020 de La Regione
«Le decisioni del Consiglio federale ricalcano quanto noi e altri Cantoni sostanzialmente abbiamo deciso venerdì scorso. La novità è la riduzione da 30 a 15 persone per quanto riguarda gli assembramenti».
Così Norman Gobbi, presidente del consiglio di Stato ticinese in seguito al giro di vite dato dal Consiglio federale.
Ci sono novità all’orizzonte? «Abbiamo una pianificazione su quello che potrebbero essere le misure ulteriori da attuare, ma le prenderemo solo quando sarà necessario», spiega Gobbi. «Le prime riflessioni le faremo domani (oggi per chi legge, ndr) alla luce dei casi emersi nel weekend. Valuteremo se sarà necessario prendere ulteriori misure o semmai richiamare la cittadinanza a comportamenti più corretti», aggiunge il presidente del governo. A chiedere misure più stringenti, già nei giorni scorsi, era stato invece l’infettivologo Christian Garzoni, medico presso la clinica Moncucco. «Bisogna indossare la mascherina in tutti i luoghi chiusi. Lo dicono anche molti medici ed esperti, compresi quelli della Task Force Svizzera. Da qui l’invito alle associazioni economiche di fare pressione sui loro associati affinché introducano la prassi d’indossare la mascherina ai loro dipendenti negli uffici e nei luoghi di lavoro. La mascherina è una misura semplice, efficace che costa poco e non impatta in maniera importante sulla libertà delle persone». Si tratta quindi di usare il buonsenso.
Lo stesso ragionamento vale negli assembramenti spontanei. «Evitare di frequentare luoghi affollati e ritrovare gli amici in piccoli gruppi è un’altra misura efficace».