Da www.espansionetv.it
Al termine del colloquio al Museo Vela, tra i rappresentanti di Italia e Svizzera, ha espresso tutta la sua delusione il Presidente del Consiglio del Canton Ticino, Norman Gobbi: “Sull’accordo dei frontalieri e la regolarizzazione dei rapporti con Campione d’Italia nessuna risposta”.
A proposito dei lavoratori a cavallo dei territori di confine, Gobbi ha ribadito la necessità di rinnovare l’accordo del 1974, intervenendo anche su quella che definisce “la nostra lettera di stimolo” firmata il 30 aprile tra il suo predecessore, Christian Vitta e il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.
Mentre, a proposito dell’enclave italiana, ha commentato: “Si tratta di regolarizzare una serie di servizi essenziali alla comunità campionese”.
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Da www.laprovinciadicomo.it
Tasse sui frontalieri: Di Maio a Chiasso ma è nulla di fatto
Ancora stallo sull’accordo Italia-Svizzera.
Il sindaco Arrigoni: «Da 4 anni è attesa la firma italiana».
Confronto anche su Campione che «non paga il Ticino»
«Quello sui frontalieri è un accordo internazionale tra Svizzera e Italia. Non vuol dire che non si debba conto dei bisogni regionali e locali». Le parole sono del ministro degli esteri svizzero, il ticinese Ignazio Cassis, ma chi si aspettava dalla visita istituzionale del ministro degli Esteri Luigi Di Maio all’omologo svizzero buone nuove sul nuovo accordo fiscale tra i due Paesi (con tassazione dei frontalieri e ristorni ai Comuni di confine quali argomenti clou) è rimasto deluso.
Cantone e Regione
Il dato di fatto è da quel 22 dicembre 2015, quando una nota del nostro ministero delle Finanze annunciava «un nuovo accordo, sostitutivo di quello sottoscritto nel 1974» nulla o quasi è più accaduto. Ignazio Cassis – con la lapidaria dichiarazione riportata poc’anzi – ha voluto stoppare, seppur in maniera elegante, le velleità di Regione Lombardia (che, in particolare, ha chiesto di avere voce in capitolo per i ristorni) e Canton Ticino, che il 30 aprile scorso hanno inviato una nota ai rispettivi ministeri delle Finanze chiedendo di essere parte attiva della delicata partita. Un po’ poco per una questione così dibattuta, per la quale – al museo “Vincenzo Vela” di Ligornetto – il ministro Luigi Di Maio ha fatto sapere che «l’Italia faciliterà il dialogo tra i due ministeri competenti, quello dell’Economia e delle Finanze». «Lasciateci lavorare per arrivare a una soluzione che possa soddisfare le parti. Tornerò sull’argomento con il ministro delle Finanze», ha aggiunto il titolare della Farnesina.
Forse già intuendo un nulla di fatto o poco sul tema della (nuova) tassazione dei frontalieri e dei ristorni, il presidente del Governo di Bellinzona, Norman Gobbi – che ha accolto i due ministri a Brogeda insieme al sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni – è passato all’attacco o meglio al contrattacco. Parole forti le sue, ricordando comunque che «il Ticino è sempre stata terra di accoglienza per gli italiani». «L’accordo sulla fiscalità dei frontalieri giace dimenticato da quattro anni in attesa della firma del Governo italiano. Questa situazione di stallo è per il Cantone incomprensibile e arreca un grave al potenziale di sviluppo della collaborazione tra i nostri territori – ha affermato, in modo perentorio, il presidente del Governo di Bellinzona -. Il mio appello è che attraverso la firma di un nuovo fiscale tutti i lavoratori frontalieri, siano essi italiani o svizzeri, vengano assoggettati a un regime impositivo che garantisca l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti al fisco».
Il caso dell’exclave
Anche il sindaco di Chiasso, Bruno Arrigoni – rimarcando l’importanza dell’incontro, grazie al quale «si sono potuti rafforzare i rapporti e le buone relazioni tra i due Stati» e dell’attività di guardie e forze di polizia di confine – ha auspicato «che si possa trovare al più presto un’intesa sulla vertenza in atto riguardante la questione fiscale dei frontalieri». «Vertenza che ormai dura da più di quattro anni e che ora dovrebbe trovare al più presto degna conclusione», ha aggiunto Bruno Arrigoni.
Altra vicenda d’attualità, quella relativa alla delicatissima questione di Campione d’Italia. «Con il ministro Di Maio abbiamo parlato anche di Campione d’Italia. Le fatture non sono state ancora saldate, pur avendo versato i soldi. Si tratta solo di una questione di tempo. I problemi di Campione d’Italia restano, anche se alcune cose sono cambiate, a cominciare dalle frontiere», le parole di Ignazio Cassis. Una sottolineatura sul tema relativo all’exclave è arrivata anche da Norman Gobbi. «Il Ticino ha sempre mostrato una grande solidarietà verso Campione d’Italia – le sue parole -, garantendo la continua erogazione dei servizi essenziali (tra cui quelli sanitari, anche durante l’emergenza Covid-19) e questo nonostante l’enclave non abbia ancora onorato la totalità dei propri debiti con il Cantone, ma anche con enti locali e aziende ticinesi. Le forti criticità ancora oggi presenti a Campione d’Italia richiedono un intervento delle autorità preposte».
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Da www.corrieredicomo.it
Vertice Di Maio-Cassis, solo uno scambio di cortesie. Deluso Norman Gobbi, chiedeva risposte sui frontalieri
«Sui frontalieri lasciateci lavorare», ma la partita viene giocata da due altri ministri, che si occupano di Economia e di Finanze, ovvero Roberto Gualtieri per l’Italia e Ueli Maurer per la Svizzera. Ha chiuso così, Luigi Di Maio, titolare del dicastero italiano degli Esteri e fino allo scorso gennaio capo politico del Movimento Cinque Stelle, la sua visita sul confine, tra Chiasso e il Museo Vela di Ligornetto, a Mendrisio. Ad accoglierlo c’era il suo omologo rossocrociato, Ignazio Cassis, ma anche il presidente del Consiglio di Stato del Canton Ticino, Norman Gobbi, che al termine dell’incontro non ha mancato di esprimere tutta la sua delusione per le mancate risposte proprio in tema di frontalieri e di Campione d’Italia.
Tanti sorrisi, ad ogni modo, e tanti grazie, nel vertice istituzionale che ha celebrato anche la completa apertura delle frontiere tra i due Stati avvenuta il giorno precedente. Il grazie più bello e sentito è stato proprio quello di Cassis verso i frontalieri della Sanità.