Da www.liberatv.ch
Le riflessioni tra privato e politico del ministro delle Istituzioni: “Disattenzione, velocità e spesso alcol: dobbiamo fare di tutto per richiamare in modo forte che la guida comporta responsabilità!”
Dopo la strage della strada in Val Pusteria, esprimo qui un paio di riflessioni. La prima è quella più personale: la tragedia di sei giovani vite spezzate da un folle ubriaco mi fa pensare alla fragilità della persona umana; un giovane uomo apparentemente tranquillo si mette alla guida con un tasso di alcol nel sangue tale da annullare ogni capacità. Una persona fragile e incosciente, senza rispetto in primo luogo per la propria vita, ma soprattutto per quella degli altri.
Un abisso quello in cui si è trovato l’autore della strage, che rivela l’incapacità spesso di molte persone di avere una responsabilità individuale in grado di sconsigliare derive del genere.
Cosa possiamo fare di fronte a questo? Forse chiederci quante volte abbiamo lasciato che un amico o un’amica guidasse in condizioni non idonee e capire che in quelle circostanze avremmo dovuto responsabilmente intervenire. E farlo ancora prima che l’amico assumesse un quantitativo smisurato di alcol.
La seconda riflessione – quella di politico responsabile della sicurezza in Ticino – tocca invece l’ambito della sensibilizzazione e della prevenzione verso tali comportamenti in auto. L’ho sempre detto e oggi non posso che ripeterlo: ogni morte sulle strade è una morte di troppo. Disattenzione, velocità e spesso alcol: dobbiamo fare di tutto per richiamare in modo forte che la guida comporta responsabilità!
In questo senso le campagne condotte in Ticino cercano di aumentare questa responsabilità individuale. Il Consiglio di Stato ha sempre dato appoggio alle mie richieste di investimenti su campagne stradali e sull’impegno della nostra Polizia su questo fronte. Sarà così anche in futuro. Ognuno di noi può fare qualcosa. Come politico ne tengo conto giornalmente.