Passi misurati per ottimi risultati
Pur essendo stato accolto all’unanimità, il potenziamento del Tribunale d’Appello ha dato la stura in Parlamento alle solite critiche di chi vorrebbe a tutti i costi risolvere i problemi della magistratura semplicemente dando più risorse. Sentiamo il capo del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi: “Beh, in primo luogo incasso l’unanimità di consenso espresso dal Gran Consiglio per questo potenziamento che garantirà al Tribunale d’Appello un funzionamento migliore, soprattutto pensando alla lotta contro la criminalità, in particolar modo quella finanziaria obiettivo che vogliamo perseguire prioritariamente”. Sul tema della riforma generale per potenziare la Giustizia ticinese? “La cosa più semplice – sottolinea Gobbi – sarebbe quella di accogliere tutte le istanze di potenziamento che ogni ordine e grado del potere giudiziario avanza. Ma non è il modo giusto di intervenire, anche se sarebbe quello più comodo. È indispensabile procedere attraverso una verifica dell’efficienza e dell’efficacia dei processi che portano a una sentenza. E quando parlo di efficacia ed efficienza mi riferisco anche a quanto dettomi dal presidente del Tribunale federale, che constata come le sentenze del nostro Tribunale d’appello siano tra le più lunghe di tutta la Svizzera. È una richiesta che il mio Dipartimento e in ultima analisi il Governo chiedono alla nostra Magistratura, affinché vi sia un impiego giustificato e consono dei soldi dei contribuenti ticinesi”.
“In questi ultimi anni e mesi – prosegue il consigliere di Stato Gobbi – seguendo questo modus operandi e mantenendo un costante dialogo con la Magistratura siamo riusciti a ottenere buoni risultati. L’ultimo esempio è il messaggio approvato settimana scorsa dal Consiglio di Stato sul potenziamento, questa volta, del Ministero pubblico, messaggio che ora verrà esaminato dal Gran Consiglio. Ciò può avvenire perché sullo sfondo di tutto vi è il lavoro prodotto grazie al progetto di “Giustizia 2018”, che non è stato chiuso in un cassetto, ma anzi ci ha mostrato carenze, opportunità e priorità da seguire. Tra le priorità ricordo che abbiamo messo il tema delle Autorità regionali di protezione (ARP), ambito molto sensibile su cui stiamo lavorando. Ho capito – e con me il Governo e gli stessi magistrati – che non si può sognare una rivoluzione in un settore – la Giustizia cantonale – che ha bisogno di grande stabilità”, conclude il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi.