Revocato il permesso a un giovane dipendente dagli aiuti sociali

Revocato il permesso a un giovane dipendente dagli aiuti sociali

Da www.ticinonews.ch

Il Tram ha respinto il ricorso di un giovane italiano che dovrà lasciare il Ticino dopo 3 anni di battaglia legale

Nulla da fare per un 25enne cittadino italiano cui la Sezione della popolazione del Dipartimento delle istituzioni aveva revocato il permesso di dimora nel luglio di 3 anni fa. La decisione era stata presa in quanto il suo sostentamento “era garantito dal versamento di prestazioni assistenziali erogate dall’Ufficio del sostegno sociale e dell’inserimento (USSI)”. Lo scorso 23 maggio il Tribunale cantonale amministrativo (TRAM) ha respinto il suo ricorso contro la decisione del Consiglio di Stato del 21 dicembre 2016, che aveva dato ragione alle autorità cantonali.

Al giovane, giunto in Svizzera nel 5 luglio 2006 e residente presso la madre, beneficiaria di una rendita d’invalidità con prestazioni complementari, non è bastato l’aver rinunciato a percepire aiuti sociali come pure l’aver intrapreso un nuovo percorso formativo (circostanza, stando alla Corte, “non provata”).

Da settembre 2016 il sostentamento del 25enne – che aveva accumulato un debito complessivo nei confronti dello Stato di fr. 9’192.85 – è assicurato dalla rendita d’invalidità della madre. Entrambi, ha concluso la Corte cantonale, riescono a coprire il loro fabbisogno mensile ma “ciò non sarebbe possibile senza l’erogazione delle suddette prestazioni, che contribuiscono in maniera preponderante al sostentamento del nucleo familiare”. Per il TRAM tale fattore è determinante per l’esito della vertenza in quanto, secondo la giurisprudenza, “laddove, nell’ambito dell’applicazione dell’Accordo di libera circolazione, se l’interessato deve richiedere l’aiuto sociale o le prestazioni complementari il diritto di soggiorno non sussiste più al punto che possono essere intraprese misure volte a mettere fine al soggiorno”. Il ricorso è stato dunque respinto e l’ultima parola spetterà eventualmente al Tribunale federale (TF).