Articolo pubblicato nell’edizione di lunedì 13 maggio 2019 de La Regione
Le reazioni in Ticino
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Il Ticino è sede di una delle antenne del Ministero pubblico della Confederazione (Mpc) presenti sul territorio nazionale. «In questi anni la collaborazione del nostro Cantone con Lauber e con la Procura federale in generale è stata sempre buona, se non ottima – premette il direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi, da noi interpellato –. Mi dispiace della situazione venutasi a creare e in ogni caso bisognerà dimostrare che ciò che si rimprovera a Lauber sia qualcosa di effettivamente problematico. Ora, il primo che può fare chiarezza è lo stesso Lauber, il quale ha comunque sempre riservato una certa attenzione al Ticino. La recente promozione di una ticinese, la procuratrice federale capo Dounia Rezzonico, a responsabile della Divisione criminalità economica del Ministero pubblico della Confederazione ne è una dimostrazione».
Detto questo, prosegue Gobbi, «occorrerebbe semmai riflettere sull’intero sistema di perseguimento penale federale, sulla sua organizzazione. Se guardiamo all’attività, alla produttività del Ministero pubblico della Confederazione, qualche domanda è senz’altro lecito porsela». Non sono certo tanti i casi di competenza della Procura federale che finiscono sotto la lente dei giudici, quantomeno in tempi ragionevolmente brevi. «A conti fatti – riprende Gobbi –, non sarebbe stato meglio quando si trattò di riformare il Ministero pubblico della Confederazione fissare un accordo quadro con i Cantoni per rendere più incisivo il perseguimento di determinati reati?».