Al Capannone di Pregassona la festa/congresso della Lega, che avalla l’alleanza con i democentristi.
Borradori: “So che tra noi ci sono persone che provano delusione, ma è un sentimento sbagliato”.
Zali sul Plr: “Non credete quando dice che vuole prendere il seggio socialista. La sua è una lista che guarda a destra. Dove ci siamo noi”.
Sotto il Capannone di Pregassona il popolo della Lega benedice l’alleanza con l’Udc nella corsa al Consiglio di Stato.
Anche se qualcuno applaude con l’amaro in bocca. Ma a due mesi e mezzo dalle elezioni ci pensa un politico navigato come Marco Borradori a dispensare pillole di pragmatismo a coloro che fanno buon viso a cattivo gioco.
A richiamare alla realpolitik quei leghisti “della prima ora” o duri e puri che stentano a digerire l’unione con i democentristi, fortemente voluta da una parte dei vertici del movimento, Antonella Bignasca e Norman Gobbi in testa. “So che tra noi ci sono persone deluse. È un sentimento che si può capire. Però è un sentimento sbagliato – afferma il sindaco di Lugano –. È un’alleanza strategica e sarebbe stato un errore non cogliere questa opportunità”. Con l’Udc, continua l’ex consigliere di Stato e già deputato al Nazionale parlando agli oltre seicento presenti, “condividiamo comunque una visione del Paese e poi se guardiamo alle ‘cantonali’ del 2015 la differenza tra Lega e Plr è stata di circa 400 schede, un numero che in un territorio come il Ticino si può recuperare senza grossi problemi”. Occhio quindi ai liberali radicali. Senza dimenticare che “ci sono due partiti in difficoltà”, Ps e Ppd, “che lotteranno a denti stretti” per conservare i rispettivi seggi in governo. Insomma, “non possiamo e non dobbiamo perdere posizioni a causa dei mal di pancia. Che si superano”.
E allora ecco la lista unica per il Consiglio di Stato, a tutti gli effetti ufficiale da questa domenica 20 gennaio. Sulla quale figurano, per il movimento di via Monte Boglia, i ministri uscenti Claudio Zali e Norman Gobbi, nonché il capogruppo in parlamento Daniele Caverzasio e, per i democentristi, il presidente cantonale Piero Marchesi e Roberta Soldati, consigliera comunale a Losone.
In casa Lega l’obiettivo è noto: riconfermare in governo Zali e Gobbi. Cercando di blindare i due seggi grazie all’avvenuta alleanza con l’Udc. Poi ci sono i “sogni”, quelli di Caverzasio e Marchesi. Ovvero “tre” esponenti della destra in Consiglio di Stato, azzardano il primo (pensando a sé stesso) e il secondo (pensando a sé stesso).
Alla festa/congresso del movimento gli interventi si concentrano come da tradizione sul mezzogiorno. Per tutti salametti, polenta, musica. E discorsi. Anche Zali, come Borradori, rende attento il popolo leghista a quelle che secondo il direttore del Dipartimento istituzioni sono le reali intenzioni dei liberali radicali, alla riconquista della seconda poltrona in Consiglio di Stato. “Non credete quando dicono che vogliono prendere il seggio socialista – avverte Claudio Zali –. La lista che il Plr ha fatto guarda a destra. E a destra ci siamo noi. Sono molto fiducioso, in questi quattro anni di governo abbiamo risposto con i fatti alle richieste dei cittadini ticinesi, ma sono anche consapevole che per riconfermare i nostri due seggi, e quindi per vincere, noi tutti dovremo lavorare con impegno nei prossimi novanta giorni. Non bastano i voti personali, occorrono anche le schede di partito. Bisogna pertanto fare uno sforzo per raccoglierle. E ritrovarci così ad aprile a festeggiare una nuova vittoria”. Identità, sicurezza, territorio: «È questo il nostro motto», indica Norman Gobbi. Il capo del Dipartimento istituzioni cita il fondatore del movimento, lo scomparso Giuliano Bignasca (“Senza di lui, oggi non saremmo qui a rilanciare la necessità di mantenere i due seggi leghisti in Consiglio di Stato”), ringrazia “i ticinesi e le ticinesi che hanno fatto crescere la Lega” e definisce “più che giusta la richiesta di Matteo Salvini (il Ministro dell’interno italiano, ndr.) di far scontare la pena a Lojacono Baragiola”, l’ex brigatista che anni fa acquisì la cittadinanza svizzera. “Difesa delle nostre tradizioni, della nostra storia, della nostra cultura, della nostra democrazia diretta e soprattutto della nostra sovranità”: è il ‘nostrismo’ declinato da Daniele Caverzasio. Che aggiunge: “Noi diciamo no a chi vuole svendere tutto questo e siamo orgogliosi di dare voce ai più deboli. Dobbiamo essere presenti ovunque ci siano ingiustizie e difficoltà”. Borradori: «La campagna della Lega per le ‘cantonali’ 2019 è cominciata”.