Se Matteo Pronzini non demorde sulla questione dei rimborsi spese del governo, si registra che il Consiglio di Stato stoicamente rende pariglia. Ieri, a sorpresa ma fino a un certo punto, è stato il turno di Norman Gobbi, direttore del Dipartimento istituzioni, aprire il libro. Analizzando i rendiconti del Di, Pronzini ha chiesto come mai alla voce ‘spese di rappresentanza’ il dipartimento retto da Gobbi avesse speso 31mila franchi a fronte delle poche, pochissime migliaia degli altri dipartimenti. Alludendo, neanche troppo velatamente, che ci fosse qualcosa di marcio. Ma non c’è niente di marcio in Ticino, replica Gobbi: «Un numero importante di conferenze, soprattutto intercantonali, le ha organizzate il mio dipartimento». E soprattutto: «Come sa, sono a dieta, difficile che li abbia mangiati io». E su questo siamo sicuri.