Discorso pronunciato dal Consigliere di Stato Norman Gobbi in occasione della Giornata cantonale dell’autismo | – Fa stato il discorso orale –
Gentili signore,
Egregi signori,
vi saluto a nome del Consiglio di Stato e vi ringrazio per avermi invitato a partecipare a questa Giornata cantonale dell’autismo.
Come ben saprete, sono padre di due bambini, Gaia e William, che hanno ormai sei e cinque anni. Sono convinto che ognuno di voi, cari genitori, sia d’accordo quando affermo che non c’è gioia più grande di avere un figlio. Vederlo crescere, sorridere, imparare, sbagliare, e costruire così la propria personalità e identità. Anche come politico, come Consigliere di Stato, ammetto che non ho preoccupazione più grande che poter dare ai miei figli la qualità di vita migliore che possano avere, per poter vedere nei loro occhi la serenità e la soddisfazione con le quali faranno delle scelte che porteranno verso il loro futuro. Noi genitori lo sappiamo: ci saranno anche inevitabili insuccessi, e allora sarà importante che siano pronti ad affrontarli, e noi genitori saremo lì, e faremo in modo di accompagnarli in questi momenti del loro percorso.
I genitori sono coloro che conoscono più di tutti le peculiarità dei propri figli. La famiglia è il luogo nel quale si fanno gran parte delle esperienze che segnano i primi anni della nostra vita. Nel quale, più di ogni altro luogo, si può ascoltare e percepire ogni necessità che si genera con lo sviluppo dei nostri bambini. È proprio in questo luogo che deve esserci la sensibilità necessaria per far fronte a ciò che può succedere nella vita di un bambino.
Conosco da vicino i Disturbi dello Spettro Autistico, in quanto toccano figli o genitori in famiglie vicine alla mia, e so quindi per certo quando sia essenziale che anche fuori dal nucleo famigliare si possa contare sul sostegno adatto, sia da parte di chi come me è un amico o un parente, sia da parte dello Stato e di associazioni.
Sono quasi dieci anni che in Ticino viene proposto questo momento d’incontro e di scambio. È sempre un piacere per me partecipare a questa giornata, in quanto da sempre sono vicino all’associazione. Fin dal principio, quando ancora ero deputato in Gran Consiglio e con Alex Pedrazzini avevamo promosso il gruppo di studio a riguardo. In un decennio molto è cambiato, e fortunatamente in maniera positiva. Molti più casi di autismo sono riconosciuti, e già in età precoce, permettendo di comprendere da subito quali siano le necessità peculiari di ogni bambino, nella sua individualità. Malgrado ci sia ancora una certa incapacità di percepire l’autismo da parte di alcuni genitori, gli sforzi profusi a favore di una maggiore informazione in questo ambito sono stati ripagati negli anni.
Ci tengo a sottolineare l’importanza dell’Associazione svizzera-italiana per i problemi dell’autismo, e della fondazione ARES (Autismo Risorse e Sviluppo), per quanto riguarda la presa a carico corretta e la consulenza specializzata nell’ambito dell’autismo, che offrono un lavoro preventivo e dei progetti d’accompagnamento che sono essenziali per le famiglie. La cosa più importante secondo me, oltre alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica, è che i genitori non si sentano mai soli, e che sappiano di poter essere ascoltati e supportati nelle loro necessità.
Come affermavo all’inizio, ognuno di noi genitori vuole il meglio per i propri figli, ed è impagabile sapere che in caso di necessità ci siano delle associazioni, delle strutture, ma soprattutto delle persone, sulle quali fare affidamento. Un supporto, una mano tesa, per rendere il futuro dei propri figli più sereno, e che permetta loro di affermarsi come soggetti con una propria identità, valorizzandone le qualità e le risorse e sottolineando la loro unicità.
Norman Gobbi
Consigliere di Stato e
Direttore del Dipartimento delle istituzioni