Dal Corriere del Ticino | Si confida nel via libera di Armasuisse alla cessione del terreno necessario per l’edificazione alla Saleggina Norman Gobbi: «Attendiamo le condizioni di Berna» – Direttore dell’EOC e sindaco credono nel progetto
Sono giorni decisivi per il futuro ospedale di Bellinzona, che sarà costruito ex novo nella zona della Saleggina, al confine sud col quartiere di Giubiasco. La struttura sostituirà l’attuale San Giovanni con una sede moderna che sia al servizio della medicina regionale per i prossimi 50-100 anni. Il Cantone è in attesa di una risposta di Berna sulla sua disponibilità a cedere il terreno necessario. Se sarà positiva, entro fine anno si dovrebbe poi giungere alla firma di una convenzione per il passaggio di proprietà. I contatti si svolgono tra il Dipartimento delle istituzioni (DI) e Armasuisse (l’Ufficio federale dell’armamento a cui spetta la gestione del patrimonio immobiliare dell’Esercito di cui fa parte il terreno in questione). Come detto si dovrebbe presto fare chiarezza, mentre per la conclusione formale delle trattative ci vorrà ancora qualche settimana. Una comunicazione da parte di Berna era invero attesa già entro la fine dello scorso mese di settembre, ma per motivi di varia natura è slittata.
«Aspettiamo che ci pongano le loro condizioni economiche e che facciano le loro valutazioni su quanto proposto», spiega al CdT il consigliere di Stato e direttore del DI Norman Gobbi senza voler al momento aggiungere altro e precisando che di deciso non c’è ancora nulla. In sostanza Berna deve indicare da un lato la sua disponibilità a rinunciare ai terreni della Saleggina, dall’altro a ritenere soddisfacente la soluzione alternativa che le è stata sottoposta, costituita verosimilmente dai terreni circostanti l’ex Infocentro AlpTransit di Pollegio. Una volta ottenuto nero su bianco il via libera di Armasuisse, si tratterà di redigere una convenzione che regoli il passaggio di proprietà dei terreni. Da lì potrà partire la pianificazione della zona. A quel momento si avrà anche un punto fermo per il prosieguo del progetto di rinaturazione del fiume Ticino (la progettazione definitiva è terminata e si trova al vaglio degli uffici cantonali prima di volare a Berna per poi essere pubblicata per la metà del 2018). Quelli del nuovo ospedale e del parco fluviale sono infatti progetti collegati: non solo per vicinanza geografica, ma anche per quanto riguarda lo sviluppo futuro dell’intera zona della Saleggina.
«Una soluzione per 50-100 anni»
«La trattativa si svolge tra il Cantone e la Confederazione – ricorda il direttore dell’Ente ospedaliero cantonale Giorgio Pellanda –. Comunque l’EOC ha da tempo segnalato il proprio interesse a poter disporre di quel terreno che è ampio, pianeggiante, ben collegato, attrezzato per poter essere edificato e messo a disposizione di attività di interesse pubblico». «Abbiamo bisogno di ricostruire l’Ospedale regionale di Bellinzona e valli e il terreno individuato alla Saleggina è ideale per realizzare la struttura a cui stiamo pensando, ovvero un ospedale moderno, funzionale, efficiente e che possa garantire delle prestazioni di qualità per 50-100 anni», aggiunge il direttore. Il San Giovanni è vecchio, continua Pellanda sottolineando però che su quella sede si continua ad investire, anche perché la stessa dovrà essere attiva ancora per diversi anni, almeno fino al trasloco nel nuovo nosocomio, garantendo così la transizione. Dopodiché l’attuale ospedale di Bellinzona verrà chiuso. «Ma fino ad allora vogliamo mantenere un San Giovanni assolutamente efficiente», tiene a evidenziare il direttore dell’EOC. Non si parla però al momento di «ospedale cantonale». Sarà un nuovo ospedale regionale «al quale verrà probabilmente affiancato l’ospedale pediatrico cantonale: ci stiamo lavorando». La rilevanza del progetto è ribadita anche dal sindaco di Bellinzona Mario Branda che spiega: «Le discussioni si trovano a uno stato avanzato e una decisione da parte di Berna è attesa a breve». «Affinché venga liberato lo spazio da destinare al nuovo San Giovanni nella zona della Saleggina – sottolinea il sindaco – occorre fare in modo da un lato che Armasuisse sposti l’attività in un altro comparto, fuori Bellinzona, e dall’altro che si realizzi il trasloco, al Ceneri, dello stand di tiro che si trova in quella stessa area. Quest’ultimo punto riguarda evidentemente anche noi come Città». Quanto conta per voi come Municipio, appunto, questo progetto per un nuovo ospedale nella zona della Saleggina? «È un progetto che era già stato indicato nello studio aggregativo e che consideriamo strategico per il futuro della nostra Città oltre che necessario per garantire uno sviluppo dell’attività medica che l’attuale San Giovanni, per motivi di spazio fisico, a lungo termine non può più garantire. Vogliamo un ospedale pubblico, importante e con un futuro nella nuova Bellinzona», conclude Branda.
(Articolo di Spartaco De Bernardi e Simone Berti)