Dal Mattino della domenica | Il Ministro della sicurezza Norman Gobbi invita ad accettare la modifica della legge della scuola sulla quale il Popolo dovrà esprimersi nelle prossime settimane
Non ho dubbi: il 24 settembre 2017, quando saremo chiamati ad esprimerci a favore dell’introduzione delle ore dedicate civica alle scuole medie e alle scuole post obbligatorie, io voterò convinto di sì.
Ricordo con piacere e lasciatemelo dire – anche con gratitudine – il tempo dedicato allo studio della civica, quando ancora sedevo sui banchi di scuola. Ero infatti alle scuole medie quando, proprio durante le lezioni di civica, mi avvicinai e mi appassionai al mondo della politica. Qualche tempo fa mi hanno chiesto quando nacque la mia passione per la politca. Per me la risposa è sempre stata chiara: da adolescente proprio durante quelle ore dedicate all’educazione alla cittadinanza. Un momento privilegiato durante il quale presi conoscenza dei diritti e dei doveri dei cittadini e quando rimasi colpito dal fascino del nostro sistema politico e della democrazia diretta che caratterizza il nostro Paese. Non solo nozioni teoriche, ma visite alle nostre istituzioni – ricordo ancora con emozione quando varcai per la prima volta la porta della Bundeshaus, il nostro Palazzo federale – e anche momenti di dibattitto e di confronto sui temi di attualità. Un passaggio fondamentale nella mia formazione e nel mio percorso di vita, che mi ha condotto vent’anni dopo a sedere attorno al tavolo del Governo.
Non posso quindi che sostenere la votazione del prossimo 24 settembre invitando tutte le cittadine e tutti i cittadini ticinesi a sostenere il progetto in votazione, dicendo a gran voce sì.
Al di là della mia esperienza personale, i dati parlano chiaro. Uno studio commissionato alla SUPSI qualche anno fa mostra infatti che l’insegnamento della civica negli ultimi anni è stato trascurato perdendo qualità. Il risultato? Giovani che conoscono sempre meno il funzionamento dello Stato in cui vivono. Giovani che, lo sottolineo, hanno nelle loro mani le matite per tracciare il loro futuro, il futuro di tutto il nostro il Paese, ma che non sanno come utilizzarle. Possedere le nozioni base sul meccanismo che regge uno Stato moderno è fondamentale per poter esercitare i nostri diritti e i nostri doveri. D’altra parte già Luigi Einaudi lo diceva “conoscere per deliberare”. Solo grazie a una conoscenza approfondita delle nostre istituzioni e della nostra democrazia possiamo essere davvero artefici del nostro futuro. Sapendo quali strumenti abbiamo a disposizione, possiamo partecipare e dare il nostro contributo alla cosa pubblica. Ed è proprio il nostro ordinamento – con la sua democrazia diretta – a rendere la Svizzera uno Stato moderno e unico. È un privilegio quello che abbiamo noi cittadini svizzeri, di poter partecipare in prima persona alla nostra vita politica, e dobbiamo coltivarlo.
E non da ultimo, tengo a metterlo in evidenza, la conoscenza dello Stato in cui si vive, delle regole e dei meccanisimi che ne garantiscono il funzionamento è fondamentale quando si parla di integrazione. L’ho ricordato di recente, quando l’Europa è stata scossa da tragici atti di terrorismo. L’integrazione gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione di azioni terroristiche perpetrate da individui radicalizzati, per nulla integrati nella società nella quale vivevano. Dare l’opportunità a tutte le persone residenti sul nostro territorio, in età scolastica, di approfondire il proprio sapere sul Paese in cui vivono, aiuta senz’altro a favorire la loro integrazione.
L’insegnamento della civica è davvero un tassello fondamentale dei nostri valori e dell’essenza della Svizzera. I nostri giovani devono avere la possibilità di studiare a fondo le nostre istituzioni e il nostro sistema politico per poter contribuire a costruire il nostro futuro. Per la nostra libertà e per il nostro futuro, diciamo Sì alla modifica della legge della scuola il prossimo 24 settembre!
Norman Gobbi,
Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento delle istituzioni