Dal Corriere del Ticino | Il doppio voto di una donna manda in tilt lo spoglio delle schede a Paradiso – Dal ministro critiche e frecciate Vismara attacca: «Il leghista non perde occasione per parlar male di noi» – La replica: «Facessero le cose bene»
I risultati di Paradiso, dove le urne si sono regolarmente chiuse a mezzogiorno, erano attesi per le 14. Massimo per le 14.30. E invece sono arrivati 5 ore dopo, quando l’orologio segnava ormai le 19.30 e in molti iniziavano a temere che anche questa volta – e sarebbe stato un vero terremoto – le elezioni di Paradiso sarebbero state invalidate. Perché tanto ritardo? Un’elettrice ha potuto votare due volte e, appena scoperta questa cosa, tra Paradiso e Bellinzona si è scatenato un mezzo finimondo. Cosa sia successo non è ancora completamente chiaro e sarà probabilmente al centro di accertamenti cantonali nelle prossime settimane. Pare che la signora, dopo aver ricevuto a casa il materiale di voto, si sia presentata in cancelleria dicendo di aver perso la carta di legittimazione (quella in cui figura il nome dell’elettore e che serve proprio a evitare che una persona voti due volte o per conto di terzi) e che in cancelleria le sia stata stampata una copia della carta di legittimazione senza però indicare che la stessa era una duplica. Una volta tornata a casa, la donna avrebbe ritrovato la carta di legittimazione originale. Da questo punto in poi le ricostruzioni dell’accaduto sono un po’ frammentarie (ed è anche per questo che l’Ufficio cantonale di accertamento vorrà vederci chiaro). Pare comunque che la donna abbia inviato due volte i suoi voti (utilizzando le due carte di legittimazione e – ma non ci sono conferme – forse utilizzando il materiale di voto di un parente) e che le sue schede siano finite nell’urna prima che gli addetti ai seggi controllassero i documenti di legittimazione. Solo a quel punto ci si sarebbe accorti che la donna aveva votato due volte. Una volta appurato ciò, gli addetti ai seggi di Paradiso hanno segnalato il caso all’Ufficio cantonale di accertamento, che ha convocato tutti nel pomeriggio a Bellinzona per un chiarimento e che, dopo una lunga camera di consiglio, ha deciso (visto che di un solo voto contestato si trattava) di dare comunque il via alla pubblicazione dei risultati. Questo non significa comunque che la vicenda sia conclusa.
«Ricorsi non da escludere»
«A volte manca l’ABC – ci ha spiegato Norman Gobbi , direttore del Dipartimento delle Istituzioni – e dovremo riaffrontare la formazione nell’ambito dei responsabili comunali proprio per evitare che queste situazioni incresciose, che gettano dubbi sul funzionamento delle elezioni, si ripetano».
Esiste dunque la possibilità che nei confronti del Comune di Paradiso vengano presi dei provvedimenti cantonali? «Dovremo discuterne con il cancelliere dello Stato (Arnoldo Coduri, ndr) per capire come agire con Paradiso e sapere esattamente cosa è successo. Perché è comunque un fatto increscioso, seppur isolato, e non si possono escludere eventuali ricorsi». Un fatto che segue il noto (e per certi versi storico, visto che nel nostro cantone l’ultima elezione annullata risaliva al 1854) invalidamento della consultazione di aprile 2016, in cui il Tribunale amministrativo cantonale aveva rilevato «gravi irregolarità riguardanti lo spoglio del 77% delle schede».
Il battibecco
Su questo fatto abbiamo chiesto un parere alla municipale Fulvia Guglielmini del PPD (che però si è trincerata dietro a un «no comment», dicendo che non spetta a lei esprimersi su questo fatto) e al sindaco del PLR Ettore Vismara , che ha attaccato il consigliere di Stato (tra i due, è noto, non scorre buon sangue): «La frase di Gobbi è l’esempio di come il ministro è maldisposto con Paradiso, di come cerca ogni occasione per parlar male di noi. Se un cittadino fa un errore non è colpa del sindaco o del Comune». Secca la replica del ministro: «Non è certo colpa mia. Facessero le cose in ordine, non dovrei parlar male di Paradiso». Una cosa è certa: eventuali ricorsi contro l’elezione di ieri – e ce lo ha confermato il municipale Antonio Gaggiano – non partiranno stavolta dalla Lega. Anche perché, verrebbe da dire, una nuova tornata elettorale porterebbe il PLR – visto come è andata ieri – a sei seggi in Municipio.
(Articolo J.R/GIU)