Dal Mattino della domenica | Il bilancio a sei mesi dall’introduzione delle nuove leggi – Non solo burqa nelle Leggi sull’ordine pubblico e sulla dissimulazione del volto negli spazi pubblici, introdotte sei mesi fa. La maggior parte dei procedimenti avviati dalla nostra Polizia (ben 244) sono legati a casi di accattonaggio, soprattutto nel Luganese e nel Bellinzonese.
I primi mesi delle nuove leggi hanno dato i loro frutti: 384 i procedimenti avviati dai Corpi di polizia delle otto regioni del nostro Cantone. Tra questi, hanno fatto scalpore i “soli” 6 procedimenti per infrazione alla Legge sulla dissimulazione del volto. Un risultato quest’ultimo, che può sembrare riduttivo, ma che presento con soddisfazione. Innanzitutto perché la Legge sulla dissimulazione del volto è stata introdotta per una questione di principio: il nostro è uno stato di diritto, nel quale uomini e donne sono allo stesso livello e nel quale mostrare il volto è una questione sia di sicurezza – ad esempio in manifestazione sportive o a certi raduni politici -, sia di definizione e di protezione dei nostri valori. Una scelta coraggiosa che, dopo qualche tempo dalla sua introduzione, è stata elogiata da molti, non solo in Svizzera e non solo da politici di destra, ma anche da chi è solito portare avanti un buonismo a tutti i costi. Questo per me è la conferma che il passo che abbiamo fatto va nella giusta via.
Il risultato che troviamo sul bilancio, a sei mesi dall’introduzione della Legge sulla dissimulazione del volto, è anche la dimostrazione di come questa novità sia stata gestita in maniera ottimale. L’obiettivo della nuova legge non era quello di sanzionare, e per questo motivo abbiamo lavorato sull’informazione preventiva grazie alla collaborazione con il Dipartimento degli affari esteri, con le varie rappresentanze diplomatiche dei Paesi di provenienza dei turisti che portano burqa e niqab, e con GastroTicino e Hotelleriesuisse per quanto riguarda l’informazione a livello locale. Un buon lavoro di squadra che ha dato risultati più che ottimi, dimostrando che nella gran parte dei casi i turisti sono disposti ad accettare le nostre regole e a mostrare il volto, e che sono molto più intelligenti e rispettosi di una nostra connazionale che è stata sanzionata poiché aveva indossato il burqa, per pura provocazione e voglia di visibilità.
Accattonaggio: un problema in via di risoluzione
Vorrei però ricordare che la maggior parte dei casi sanzionati riguarda l’accattonaggio: ben 244! Il risultato di una modifica della Legge sull’ordine pubblico che era necessaria, poiché era stata adottata dal Governo nel 1941, ed era una delle più vecchie del nostro ordinamento giuridico. Aveva quindi molte lacune – pensiamo a quanto è cambiata la situazione nazionale e internazionale in quasi 80 anni! – che dovevano essere colmate.
Quello dell’accattonaggio è un fenomeno che era necessario controllare meglio, e che ha un effetto diretto sulla percezione della sicurezza: vedere un accattone ad ogni angolo della strada abbassa il senso di sicurezza nei cittadini, ed è una cosa che non voglio assolutamente che succeda, perché ognuno ha il diritto di sentirsi sicuro a casa propria! È anche un fenomeno che spesso è solo l’effetto più visibile di problematiche ben più gravi che di solito lo accompagnano, come il crimine organizzato o la tratta di esseri umani. Si tratta quindi di percezione della sicurezza ma anche e soprattutto di evitare che certi meccanismi si instaurino nel nostro territorio: non vogliamo assolutamente che il Ticino diventi sotto questi aspetti come una periferia di Milano, dove queste organizzazione agiscono in maniera incontrollata avvalendosi di ogni tipo di attività illegale, tra le quali quella dello sfruttamento dei mendicanti. Con la nuova legge abbiamo quindi dato un segnale importante a chi approfitta della bontà e della solidarietà dei ticinesi, e a chi pensa di poter estendere il suo business alle nostre latitudini.
A sei mesi dall’introduzione delle Leggi sull’ordine pubblico e sulla dissimulazione del volto, vediamo già dei buoni risultati. Portiamo avanti quindi i nostri valori e nostri principi, a favore della sicurezza e del benessere di ogni ticinese!