Dal Giornale del Popolo | Norman Gobbi fa un bilancio dei primi sei mesi delle nuove leggi – Due terzi dei reati sono legati all’accattonaggio. Il consigliere di Stato: «Il burqa più che i numeri riguarda i valori».
Un primo bilancio, dopo sei mesi, dall’entrata delle nuove Leggi sull’ordine pubblico e sulla dissimulazione del volto, è stato fatto dal Dipartimento delle istituzioni.
Le infrazioni in totale sono state 384. Si tratta di procedimenti avviati dai Corpi di polizia delle 8 regioni del Cantone. Come fa sapere il DI per la maggior parte dei casi (244) si tratta di reati legati all’accattonaggio, mentre sono state rare le segnalazioni di persone a volto coperto.
Le nuove leggi sono entrate in vigore il 1. luglio e da quella data sono stati sei i casi in cui è stata avviata una procedura nei confronti di persone con il volto coperto. Mentre in un’altra decina di episodi vi è stato un semplice ammonimento verbale da parte dell’agente di polizia.
Le infrazioni sono state, come detto 384, di queste le più frequenti si sono registrate nel Luganese (127) e a nord di Bellinzona. La maggior parte di questi eventi è legata a fenomeni di accattonaggio (244), imbrattamento di beni pubblici (52 casi) e animali vaganti (36). Altri 41 reati sono legati al disturbo della quiete pubblica (soprattutto causato dall’attività di bar e ritrovi pubblici). Da noi interpellato il direttore del DI Norman Gobbi si è detto: «Soddisfatto del bilancio. Sapevamo che le cifre sul burqa non potevano essere molto alte. E lo abbiamo detto subito che si trattava di salvaguardare dei valori più che controllare un aspetto numericamente rilevante». Le nuove leggi secondo Gobbi: «Erano necessarie in quanto il fenomeno dell’accattonaggio era da controllare meglio. Tanto vero che due terzi delle sanzioni in sei mesi sono da ascrivere sotto questa voce. La Legge sull’ordine pubblico contiene anche questi elementi e non solo il burqa».
Lo stesso consigliere di Stato precisa: «L’accattonaggio ha un effetto diretto sulla percezione della sicurezza. Vedere un accattone in ogni angolo di strada abbassa la percezione di sicurezza nei cittadini. E non dimentichiamo che queste persone sono legate a organizzazioni che li sfruttano».
Un bilancio positivo che lo stesso consigliere di Stato condivide con albergatori e Comuni: «Grazie alla loro collaborazione abbiamo potuto meglio controllare questi fenomeni».
(Articolo di Nicola Mazzi)