Discorso pronunciato dal Consigliere di Stato Norman Gobbi in occasione della Conferenza federale di tiro 2017
Comandante di corpo Baumgartner,
Divisionario Stoller,
Brigadiere Dattrino,
Consiglieri nazionali,
Autorità politiche,
Ufficiali dell’Esercito svizzero,
Egregi signori,
Gentili signore,
È con grande piacere che partecipo alla Conferenza federale di tiro, che quest’anno ha luogo in Ticino, nell’incantevole cornice del Mendrisiotto. Spero che abbiate avuto modo di apprezzare quanto ha da offrire il nostro territorio, o che abbiate la possibilità di farlo nei prossimi giorni.
Il Canton Ticino è – soprattutto negli ultimi anni – protagonista nei progetti di sviluppo dell’Esercito. Lo scorso settembre è stato infatti inaugurato sul Monte Ceneri il nuovo magazzino a corridoi stretti, una struttura che mira a un potenziamento della Logistica militare svizzera assieme agli altri quattro centri militari distribuiti nelle diverse regioni svizzere. Proprio sul Monte Ceneri potremmo veder realizzato un nuovo poligono di tiro fra qualche anno, con l’obiettivo di sostituire dal 2020/2021 i poligoni di Lugano, Bellinzona e Origlio-Cureglia.
Sempre nell’ottica dell’ammodernamento e della miglior utilizzazione delle strutture, il Cantone firmerà nelle prossime settimane una nuova convenzione con la Federazione Cantonale della Società di tiro, che permetterà alle società di svolgere le loro attività nei poligoni con un orario prolungato nei giorni feriali, e di ridurre in maniera importante l’attività alla domenica, con un grande impatto a livello fonico.
È come Direttore del Dipartimento delle istituzioni, ma soprattutto come milite che sono orgoglioso di come il Ticino sia scenario per gli investimenti dell’Esercito e sia lui stesso promotore di nuovi progetti. Questo a favore di un aggiornamento costante delle sue capacità a livello logistico, ma anche a livello di presenza militare sul nostro territorio.
Il nostro Cantone gode della presenza di tre corpi di truppa, storicamente ticinesi: il Battaglione fanteria montagna 30, il Gruppo di artiglieria 49 e il Battaglione di aiuto in caso di catastrofe 3. Questi tre corpi rappresentano l’Esercito a Sud delle Alpi: con essi possiamo garantire il contributo ticinese alla sicurezza della nostra nazione.
Proprio quest’estate abbiamo potuto saggiare questo contributo, con l’impiego dei militi per far fronte alla situazione creatasi a ridosso della frontiera italo-svizzera. Sono stati infatti l’Esercito e la Protezione Civile a rendere possibile la realizzazione in tempo record del Centro unico temporaneo per migranti a Rancate, che ha permesso di far fronte allo stato di urgenza in maniera tempestiva e ottimale. Una prova superata a pieni voti quindi, che ha permesso di rispondere alle esigenze logistiche, di migliorare la sicurezza, di soddisfare le necessità della popolazione e le richieste delle autorità federali.
Spazi e competenze adatte all’attività dell’Esercito in Ticino sono essenziali per garantire il suo operato nella nostra regione e nel resto della Svizzera. Il Ticino da sempre offre militi motivati e pronti per affrontare le mansioni richieste dall’esercito. Parlando dell’attività del tiro, negli ultimi anni abbiamo assistito a un ritorno nell’interessamento dei giovani a quest’attività. Solo nel 2016 in Ticino i giovani tiratori sono aumentati infatti del 37%. Parte di questo risultato è dato dall’abbassamento dell’età minima per la partecipazione ai corsi di preparazione premilitare da 17 a 15 anni, che permette di avvicinare i futuri tiratori nel momento di maggiore recettività e in una fase nella quale si trovano a fare delle scelte per il futuro. Questi corsi sono importanti poiché permettono di avvicinare i tiratori fin da giovani, e garantire così la giusta preparazione e motivazione per una possibile incorporazione nell’attività militare.
Guardiamo quindi avanti con fiducia, con la certezza che in futuro il Ticino avrà sempre più qualità da offrire all’Esercito. Al servizio della Patria, a favore della sicurezza e della libertà di tutti gli svizzeri!
Norman Gobbi
Consigliere di Stato e
Direttore del Dipartimento delle istituzioni