Da Mattinonline.ch | Era il 18 aprile quando in Gran Consiglio si è tenuto il dibattitto sui radar. Al termine della discussione la maggioranza del Parlamento ha approvato le mozioni chiedendo al Consiglio di Stato ulteriori approfondimenti in particolare sulle segnalazioni dei radar mobili e su un maggior coordinamento nei controlli tra la cantonale e le comunali. Il Dipartimento diretto da Norman Gobbi ha fatto i compiti e per dare seguito alla volontà parlamentare. Abbiamo chiesto al ministro leghista di spiegarci quali valutazioni sono state intraprese dal suo Dipartimento in questi cinque mesi.
Norman Gobbi, ci dica dunque, come ha fatto i compiti?
Volevamo capire l’efficacia di segnalare i radar mobili. La Gendarmeria stradale della Polizia Cantonale ha effettuato un test, sperimentando tre tipi di controllo della velocità su un determinato tratto stradale: uno non segnalato, uno segnalato 200 metri prima da un cartello e infine uno segnalato e seguito da un ulteriore radar, 300 metri dopo, per rilevare nuovamente la velocità. Il test ha mostrano come gli automobilisti tornavano a schiacciare il gas subito dopo aver passato il controllo. I risultati sono chiari, e a volte anche piuttosto preoccupanti: il caso più eclatante lo abbiamo registrato con un’automobile che all’altezza del primo radar viaggiava a 100 km/h, mentre 300 metri dopo aveva già raggiunto i 150 km/h. Posizionare un cartello 200 metri prima dei radar non educa e non sensibilizza quindi a una guida corretta e minimizza invece il loro effetto preventivo. Prevenzione e sensibilizzazione che sono il motore di questo tipo di controlli.
Dobbiamo quindi affermare che la volontà parlamentare questa volta non sarà perseguita?
Assolutamente no! Sarà difficile – ma non impossibile!- soddisfare le richieste, per come sono state formulate. Intendiamo trovare il modo di rispettare quanto stabilito dal Gran Consiglio senza venir meno al compito della Polizia di prevenzione contro gli incidenti stradali.
In che modo?
Una possibilità sarebbe di informare in maniera generica gli automobilisti riguardo aree o regioni nelle quali saranno effettuati dei controlli stradali. In questo caso l’effetto preventivo non verrebbe a cadere, perché gli automobilisti manterrebbero l’attenzione sulla propria guida non solo in un punto specifico. Ma stiamo ancora valutando la soluzione migliore.
Adotterà anche altri accorgimenti?
Con il Dipartimento del territorio di Claudio Zali censiremo i limiti di velocità in tutto il Cantone, per individuare quei casi che agli occhi dei conducenti possono essere percepiti come trabocchetti, come ad esempio la presenza di diverse segnaletiche in poco spazio. Questo perché vogliamo sensibilizzare e prevenire e non fare cassetta! Inoltre dovremo rafforzare il coordinamento tra la Polizia cantonale e le Polizie comunali per evitare sovrapposizioni nei controlli, chiedendo a quest’ultime di segnalarli tramite una piattaforma interna. Questo ci permetterà in un secondo momento di analizzarne la qualità.
Sarà ancora più importante posizionare i radar in maniera adeguata e con buon senso, così da fungere da deterrente vicino a punti sensibili, come scuole o cantieri. Un importante lavoro che sto condividendo da tempo all’interno della Commissione consultiva della sicurezza, dove attorno allo stesso tavolo mi siedo regolarmente per discutere di collaborazione tra cantone e comunali con i referenti politici in materia di sicurezza per i comuni e con i rappresentanti delle nostre forze dell’ordine.
E lei, che rapporto ha con i radar?
Mentirei se dicessi di non aver mai preso un radar, e mi è capitato addirittura – in un momento di disattenzione – praticamente davanti a casa mia, ovvero ad Ambrì, con il radar fisso sulla cantonale! Nessuno è immune, neanche il Direttore del Dipartimento delle istituzioni. Non è mai un piacere ricevere la multa a casa. Bisogna però riflettere sull’importanza dei controlli della velocità a scopo preventivo che permette di scoraggiare chi ha l’abitudine di schiacciare un po’ troppo il pedale del gas, e che ha portato negli anni a una diminuzione degli incidenti e dei decessi causati dall’eccesso di velocità. Ed è questo ciò che conta veramente.