Da laRegione | Un investimento di quasi 22 milioni, per il 95% ‘assegnati a ditte ticinesi’. L’ampliamento prevede pure il risanamento dell’arsenale e la realizzazione delle officine per i veicoli.
Una «cattedrale», un «gioiello», una «pietra miliare» per la presenza militare e la sicurezza in Ticino. Sono solo alcuni dei termini che sono stati utilizzati ieri al Monte Ceneri in occasione dell’inaugurazione del nuovo stabile del Centro logistico dell’esercito, previsto nell’ambito della prima tappa dei lavori di ampliamento. Trattasi del magazzino a scaffalatura alta, dove trovano posto vestiti, armi, beni alimentari, medicamenti eccetera. Tutto quanto serve alle truppe per… togliere i panni da civili e indossare quelli grigioverde. Alla logistica lavorano 300 collaboratori e una ventina di apprendisti, diretti dal capo del Centro Fulvio Chinotti. Era lui, ieri, a fare gli onori di casa durante la cerimonia. «La creazione del Centro logistico del Monte Ceneri non era scontata – ha ricordato durante il suo intervento –. Solo l’intesa lungimirante dei vertici dell’esercito svizzero ha permesso di individuare nel Monte Ceneri una delle sedi ideali». Sono solo cinque, infatti, i Centri di questo tipo a livello nazionale. Contarne uno in Ticino è «importante», come ha ricordato tra gli altri Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle istituzioni. «Il Cantone è così protagonista all’interno del progetto dell’esercito, al centro di uno sforzo di potenziamento della Logistica. Quella di oggi (ieri per chi legge, ndr) è quindi una giornata determinante per il nostro territorio». Gobbi ha inoltre posto l’accento sulle importanti collaborazioni che potranno nascere tra l’esercito e gli altri enti di pronto intervento. «Collaborazioni che potranno essere sviluppate con la Protezione civile, con le Autorità cantonali e con i servizi di soccorso, per aiutarci a gestire emergenze come ad esempio inondazioni o incendi». Il Centro inaugurato ieri risulta perciò «un nuovo importante tassello, all’interno di un sistema a rete», che si auspica possa, in futuro, «rispondere sempre meglio e sempre più in fretta alle esigenze della nostra popolazione ».
Nel magazzino da 21mila metri cubi sono stoccate fino a cinquemila palette. Il sistema, semiautomatico, permette l’archiviazione rispettivamente la distribuzione del materiale secondo gli ordini forniti dalla truppa, grazie al moderno (digitale) sistema di registrazione. L’investimento per il nuovo stabile, certificato Minergie, è di quasi 22 milioni di franchi. «Quasi il 95% dei lavori sono stati assegnati a ditte ticinesi», ha precisato il capo progetto Paolo De Giorgi. A questa spesa si aggiungeranno quelle per i prossimi lavori già pianificati: la ristrutturazione dello stabile a fianco (l’arsenale), prevista a partire dall’anno prossimo (poco più di 12 milioni). E, in seguito, la seconda tappa dell’ampliamento del Centro, con la realizzazione delle officine e delle autorimesse per i veicoli (oltre 37 milioni di franchi) che saranno spostate da Bellinzona. Troveranno posto sull’altro lato della strada cantonale, ai piedi del Monte Tamaro.