Dal Corriere del Ticino del 16 giugno 2016, un articolo a cura di Michelle Cappelletti
Municipi e polizie istruiti sulle norme contro la dissimulazione del volto in vigore da luglio Perugini: «Usate il buon senso» – Gobbi: «Media arabi e ambasciate si sono già attivati»
«Mi raccomando, tenete sempre presente il principio di proporzionalità e ricordate che esiste il buon senso, che non è ancora fuori legge». Questo l’appello che il sostituto procuratore generale Antonio Perugini ha rivolto ai municipali e ai rappresentanti delle polizie, accorsi alla serata informativa sull’applicazione delle leggi sull’ordine pubblico e sulla dissimulazione del volto nei luoghi pubblici – la cosiddetta legge anti-burqa –, che entreranno in vigore il 1. luglio. A partecipare all’evento circa una cinquantina tra politici e tecnici e ad illustrare il regolamento oltre a Perugini anche il consigliere di Stato Norman Gobbi , il consulente giuridico del Consiglio di Stato Francesco Catenazzi , il capo della Sezione polizia amministrativa Elia Arrigoni e Marco Capoferri della Polizia cantonale. Lo scopo della serata era «soprattutto spiegare come ci si comporta nell’ambito del diritto sanzionatorio», ci ha spiegato Gobbi, «spesso si sente parlare del burqa, ma vorrei ricordare che la legge sull’Ordine pubblico contempla diversi altri aspetti che influenzano la percezione della sicurezza. Pensiamo ad esempio all’accattonaggio e al littering». L’obiettivo è anche quello di ottenere un’uniformità nelle decisioni delle sanzioni «per evitare ad esempio che sul lungolago di Lugano, dove ci sono i Comuni di Paradiso e Lugano, ci siano differenti modi di applicare la legge».
Ma come dovranno comportarsi gli agenti sul territorio? La segnalazione ai Municipi spetterà soprattutto alle polizie comunali, ma anche la Cantonale o altri enti come le Guardie di confine e la Polizia dei trasporti potranno intervenire. Per i casi più gravi, ad esempio se la violazione si accompagna ad altri reati, la segnalazione verrà trasmessa alla polizia cantonale e la decisione passerà così nelle mani del Ministero pubblico. Questa prassi a partire dal 1. luglio sarà valida sia per le contravvenzioni inerenti la Legge sull’ordine pubblico sia per la Legge sulla dissimulazione del volto: le sanzioni potranno andare da un minimo di 100 a un massimo di 10.000 franchi. Importante inoltre precisare che tutti i reati commessi da minori saranno invece di competenza della Magistratura dei minorenni. Molte le domande e le perplessità dei presenti, ma anche i consigli di Perugini: «Oltre a segnalare la violazione occorrerà ripristinare l’ordine pubblico, quindi nel caso della dissimulazione del volto bisognerà far togliere la copertura dal viso. Se la persona non collabora, non conducete trattative estenuanti: esiste infatti il reato di impedimento di atti d’autorità e la competenza a quel punto passerà al Ministero pubblico». E nel caso di residenti all’estero? «Se non è possibile operare il prelevamento anticipato della multa occorrerà far eleggere all’imputato un domicilio legale in Svizzera». Per i turisti ad esempio potrà essere l’hotel presso il quale sono alloggiati.
Informazione a Berna
Importante tassello, soprattutto nel caso della legge anti-burqa, è l’informazione all’estero. «Proprio oggi (ieri per chi legge, ndr.) abbiamo nuovamente informato sulla nuova legge il Dipartimento federale degli affari esteri, che trasmetterà l’informazione alle rappresentanze diplomatiche a Berna. L’obiettivo è evitare confronti o situazioni spiacevoli. L’ambasciata dell’Arabia Saudita a Berna ha già invitato i propri cittadini a rispettare le leggi e i media locali arabi hanno in parte già ripreso l’informazione sulle novità in Ticino», ci ha detto Gobbi.
Nel frattempo il Tribunale federale ha respinto l’istanza di conferimento dell’effetto sospensivo ai due ricorsi presentati contro la legge sull’ordine pubblico e contro la legge sulla dissimulazione del volto negli spazi pubblici, adottate dal Gran Consiglio il 23 novembre 2015. Decisione che per Gobbi «arriva fortunatamente in tempo utile e che ci fa anche ben sperare sul risultato finale dei ricorsi».