Nella sua seduta odierna il Consiglio di Stato ha deciso di mantenere in vigore la misura straordinaria concernente l’obbligo di presentazione dell’estratto del casellario giudiziale per i cittadini stranieri che richiedono il rilascio e il rinnovo dei permessi di dimora “B” o per lavoratori frontalieri “G”. Una misura a tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico – e non a carattere economico – introdotta dal Dipartimento delle istituzioni nel mese di aprile del 2015 e sostenuta dal popolo ticinese attraverso una petizione (12’192 firme raccolte) e dal Gran Consiglio.
Prima dell’entrata in vigore nel 2002 dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone, tutti i cittadini stranieri che richiedevano un permesso di soggiorno dovevano presentare l’estratto del casellario giudiziale. Nel corso dell’estate del 2008, il Ticino fu scosso da un grave fatto di sangue nel quale l’autore era un cittadino italiano pregiudicato con gravi precedenti penali. Fu quindi introdotto nel nostro Cantone il sistema di autocertificazione, conosciuto anche in altri Cantoni. A livello pratico questa misura si è tuttavia rivelata inefficace per contrastare gli abusi e al contempo l’arrivo sul nostro territorio di persone con gravi precedenti penali. Nell’aprile del 2015 infatti, dopo un altro grave fatto di cronaca che ha viste coinvolte alcune persone a cui era stato rilasciato un permesso di dimora B, il Dipartimento delle istituzioni ha deciso di introdurre come misura straordinaria per tutelare l’ordine pubblico e la sicurezza sul nostro territorio l’obbligo di presentazione dell’estratto del casellario giudiziale e dei carichi pendenti per il rilascio e il rinnovo dei permessi B e G. A novembre del 2015 il Governo cantonale ha sospeso la richiesta dei carichi pendenti, in particolare per dare un segnale positivo nell’ambito delle trattative fiscali in corso tra Svizzera e Italia.
A un anno dall’adozione di questo provvedimento, il Consiglio di Stato ha preso atto dei risultati positivi ottenuti in termini di sicurezza e di ordine pubblico. Nello specifico, su un totale di 17’468 domande esaminate dalla Sezione della popolazione, 17’276 hanno portato al rilascio o al rinnovo del permesso, a dimostrazione dell’equità della misura. 192 domande contenevano invece elementi rilevanti di natura penale e sono quindi state maggiormente approfondite. Di queste, 33 richieste sono sfociate in decisioni negative. Oltre a questo, occorre segnalare l’effetto dissuasivo potenziale determinato dalla misura a chi intende celare i suoi precedenti penali.
Il Governo ha quindi deciso di mantenere in vigore questa misura straordinaria. Nel frattempo il Dipartimento delle istituzioni è stato incaricato di valutare possibili varianti della misura attuale ritenute compatibili con il diritto internazionale e che consentano di ottenere analoghi risultati in termini di sicurezza e di ordine pubblico. Le misure sostitutive subentreranno al più tardi con l’entrata in vigore degli accordi tra Svizzera e Italia.