Artificieri, “soluzioni più rapide per il Ticino”

Artificieri, “soluzioni più rapide per il Ticino”

Da Cdt.ch l Due ore e mezza d’auto – 205 chilometri – per disinnescare due possibili ordigni (o semplicemente per appurare che di bombe assolutamente non si trattava). È successo ieri a Lugano, dove due falsi allarmi bomba hanno creato parecchia agitazione. Dal primo gennaio la Svizzera si è dotata di un nuovo sistema d’intervento che prevede la concentrazione degli artificieri in tre centri di competenza nazionale: Ginevra, Berna e Zurigo (che si occupa del Ticino). Tre ore. Troppo tempo? Abbiamo chiesto un parere al direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi. «Si tratta – ci spiega – di una decisione presa dalla Conferenza dei direttori e noi avevamo già sollevato dubbi viste le distanze che ci separano da Zurigo. L’intervento di ieri dimostra che le preoccupazioni erano corrette. Chiederemo dunque soluzioni alternative per il Ticino».
Dalle brigate rosse all’ISIS. I tempi sono cambiati
Ci sono anche aspetti pratici. Ieri gli allarmi sono scattati in zona Maghetti (pedonalizzata) e in una via non molto trafficata di Molino Nuovo. Decisamente problematico – e caotico – sarebbe stato dover chiudere al traffico per 3 o 4 ore, a causa di una valigia vuota, una strada principale o addirittura la stazione. Dietro la scelta di centralizzare tutto c’è comunque una motivazione logica. «I tempi – sottolinea Gobbi – sono cambiati. Con le brigate rosse, l’IRA o l’ETA lo strumento dell’allarme bomba veniva utilizzato per fare pressione politica. Oggi, come accaduto a Bruxelles, chi organizza un attacco lo compie pochi minuti dopo aver piazzato l’ordigno e anche avendo in casa i migliori artificieri non si riuscirebbe a disinnescarlo. Non siamo in un film hollywoodiano in cui salta fuori un eroe e salva tutti. Dobbiamo purtroppo ammettere che lo Stato non può evitare ogni rischio».

La situazione elvetica non è unica
«Quella elvetica – aggiunge il comandante della polizia cantonale Matteo Cocchi – non è comunque una situazione eccezionale. In Austria e in Belgio c’è un unico servizio per tutto il paese. Si è deciso di creare centrali altamente specializzate per essere più efficienti e chiaramente l’addestramento e i mezzi a disposizione di questi specialisti sono molto costosi».

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