Da Mattino della domenica l Il 17 gennaio 1991 venne fondata ufficialmente la Lega dei Ticinesi. Un quarto di secolo di lotta politica.
Norman Gobbi, la Lega è arrivata al suo 25 anno in forma smagliante…
In effetti l’ultimo anno della Lega è stato spettacolare. Penso, infatti, ai successi ottenuti alle elezioni cantonali, alle nazionali e ovviamente alla soddisfazione personale di essere stato il candidato ticinese per il Consiglio Federale. Un’esperienza meravigliosa per il sottoscritto ma anche per il movimento. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il calore e il sostegno di tutte le persone che supportano la Lega dei ticinesi.
Come è entrato nella Lega?
Grazie a Rodolfo Pantani: fu lui a presentarmi il Nano. Ma soprattutto grazie alla passione che la Lega ha acceso in me sin dal 1992, quando combatteva contro lo Spazio Economico Europeo. All’epoca ero adolescente e nel corso degli anni sono cresciuto insieme alla Lega. Sentivo davvero di aver trovato chi rappresentava quei valori che cercavo fortemente: impegnarsi con il cuore in difesa della libertà, dell’indipendenza e della sicurezza del nostro Paese e la sua gente.
Con la Lega ha affrontato tante battaglie in questi 25 anni…
Ricordo ancora la prima manifestazione a cui ho partecipato. In Piazza della Foca con un amico, accompagnato da sua madre, dove il Nano, assieme a Flavio Maspoli e il Gabibbo arrivarono su un calesse. La mia prima azione politica invece è stata raccogliere le firme in tutte le cancellerie comunali delle Tre Valli contro l’ente smaltimento rifiuti. Ero solo un gregario, ma questa esperienza mi è rimasta impressa nella mente proprio perché all’epoca compresi che la politica comincia dall’azione del singolo nel lottare per un ideale. Una lezione di cui faccio tesoro ancora oggi, in qualità di membro di un esecutivo.
Cosa voleva dire essere leghisti in quei tempi?
Credere davvero, come ho detto prima, che la politica parta dal basso, dal cittadino. Ma era difficile: spesso chi voleva candidarsi per la Lega veniva scoraggiato con, ad esempio, ripercussioni sul lavoro. Oggi forse nelle città questa mentalità per fortuna non esiste più, ma in alcune zone delle valli si sente ancora. Ed è davvero un gran peccato.
Cosa sarebbe oggi il Ticino senza la Lega?
Qualcosa sarebbe cambiato in ogni caso: i ticinesi erano stanchi di un modo di fare politica che non aveva più ragione di essere, tra tavoli di sasso che piegavano la volontà popolare, lontani dalle necessità dei cittadini. Ma per fortuna è nata la Lega, che ha invertito la tendenza in atto, ridando la libertà ai Ticinesi, grazie ai quali abbiamo guadagnato terreno tanto che oggi abbiamo due Consiglieri di Stato, due Consiglieri Nazionali e il Sindaco di una delle città principali del Cantone. La miglior risposta a chi diceva che saremmo durati il tempo di un mattino. E invece, come mi piace ripetere nei miei discorsi… siamo ancora qui!
MS