L’importante ricorrenza è stata sottolineata anche con un libro commemorativo e con l’inaugurazione della nuova bandiera in Piazza Grande. In questa occasione si sono presentati in alta tenuta: i quadri in completo grigio, camicia bianca e cravatta rossa, i militi (almeno in parte) con la divisa della festa e con i guanti bianchi. Non siamo certo abituati a vederli così i cir- ca millesettecento militi iscritti alla Federazione cantonale ticinese dei corpi pompieri (Fctcp). Uomini (e qualche donna) che durante tutto l’an- no dedicano al volontariato la maggior parte del loro tempo libero con dedi- zione e non senza sacrifici per formare un fronte altamente professionale d’intervento. La loro specialità è porta- re aiuto in tutte le situazioni dove gli eventi colpiscono la popolazione o feriscono l’ambiente.
Ma sabato era giorno di festa e Piazza Grande a Locarno ha accolto dirigenti e militi provenienti da tutto il Cantone e il festoso dispositivo scenico per sottolineare i 75 anni di vita della Fctcp: cerimonia d’inaugurazione della nuova bandiera, concerto della Musica dei pompieri ticinesi e veicoli e mezzi d’intervento. Di prima mattina si è tenuta anche l’assemblea della Federazione e la presentazione del libro evocativo per i 75 anni “Di fuoco e di fatiche” cu- rato da Aldo Morosoli, svoltesi nella sala della Sopracenerina. “Pompieri in Piazza” è la cornice che ha accolto per tutta la giornata centinaia di persone che hanno voluto conoscere l’alto grado di preparazione, ammirare veicoli e mezzi e seguire dal vivo le varie esercitazioni; molti i bambini che si sono divertiti trasformandosi in Grisù in erba nel “villaggio 118” allestito dai pompieri.
Impegno esemplare
L’assemblea – presieduta dal presidente della Fctcp, nonché comandante del Corpo pompieri di Locarno maggiore Alain Zamboni – si è caratterizzata an- che per il riconoscimento di fedeltà a vari pompieri (da 15 a 35 anni di appartenenza), attaccamento sottolineato anche dall’intervento di Margrit Elbert (delegazione Compagnie assicurazioni svizzere) che ha definito «eccezionale e inestimabile la fedeltà e la dedizione dei militi ticinesi, ben più dure- vole rispetto alla media svizzera». È seguita la presentazione del volume “Di fuoco e di fatica”. «Un testo di grande storia – ha detto il presidente Alain Zamboni – sono pagine che ci riempio- no di orgoglio».
Poi, sulla piazza affollata, un grande applauso ha salutato il nuovo vessillo. Un “battesimo” che ha avuto per madrina e padrino il sindaco di Locarno Carla Speziali e il maggiore Ivan Weber; la benedizione è stata impartita dal vicario episcopale don Claudio Mottini. Nel suo intervento il consigliere di Stato Norman Gobbi si è rifatto allo spirito che 75 anni or sono ha animato il dire del generale Henri Guisan, invitando (allora i soldati, oggi i pompieri) a essere uniti e a impegnarsi per il bene comune: «Questo gonfalone è il simbolo dell’unione di tanti cuori» ha detto, aggiungendo: «Non si fa, si è pompiere».
Il significato della nuova bandiera è stato illustrato dal comandante ten col Alain Zamboni: «È un elemento di identificazione che riassume le peculiarità che ci caratterizzano; fondo rosso e blu (i colori del Ticino) con cinque fiammelle ondeggianti di diverso colore a rappresentare le varie casisti- che d’azione: incendio, inquinamenti, danni della natura, incidenti stradali e di natura diversa».
di Fausta Pezzoli-Vedova, LaRegione Ticino, 13.04.2015