Il cocktail senza età necessario per governare questa società globale e complessa. Dici giovane e, immediatamente, pensi a: entusiasmo, gioia di vivere, energia, visione e innovazione. Poi, magari, pensi anche ai 20 anni: ai tuoi e a quelli altrui. Poco originale, ma logico, visto che, proprio tra i 18 e i 22 anni per le donne e tra i 20 e i 25 per gli uomini, lo sviluppo fisico giunge a compimento. E poi… poi pensi ai giovani d’oggi, a quelli che si presentano per chiedere un posto di lavoro e ai quali si risponde domandando: “Ha fatto esperienze? e, in caso affermativo, quali?”. Pensi ai giovani che stanno lavorando come volontari e a quelli che viaggiano per il mondo cercando di capire come “gira” fuori dai protettivi confini nazionali. Pensi a quelli che hanno rinunciato ai loro sogni e a quelli che stringono i denti perché i loro sogni li vogliono realizzare. Giovani!… A cadenze regolari – e le elezioni sono una di queste – vengono blanditi e coccolati. Di questi tempi soprattutto. Avere in lista uno o più giovani, sembra costituire – quasi esistesse una tacita proprietà transitiva – un segno di vitalità per il partito che li propone. Ma… c’è un ma.
Il limitar di gioventù
La speranza media di vita, in Svizzera, dal 1900, é praticamente raddoppiata: da 46 a più di 80 anni per gli uomini e da 49 a 85 anni per le donne. Nel 1981 era di 72,4 anni per gli uomini e di 79,2 per le donne; nel 2011 siamo a 80,3 per gli uomini e a 84,7 per le donne. In altri termini: lo sviluppo fisico continua a terminare tra i 22 e i 25 anni, ma il “limitar di gioventù” si è innalzato. A 35, 36, 37 si è ancora giovani (anagraficamente parlando).
È così che negli ultimi 30 anni, il Ticino ha eletto cinque consiglieri di Stato “giovani”: Fulvio Caccia, Rossano Bervini, Marina Masoni, Marco Borradori e Norman Gobbi. È così che, adesso, a sollecitare un mandato per il Gran Consiglio, ci sono ben 106 candidati al di sotto dei 30 anni. Giovani che parlano ai giovani? Giovani che hanno visioni anche per una società che invecchia sempre più? Giovani che vogliono essere tali o che, semplicemente, nella società del tutto dovuto, percorrono vie che piacciono agli anziani: chiusura dei confini, chiusura degli spazi di cultura alternativa, chiusura per una maggiore sicurezza e una minore libertà, supremazia del diritto nazionale su tutti gli altri? Ce n’è, davvero, per tutti i gusti. Dove li si trovano, i giovani? Il partito che propone il maggior numero di candidati è l’MPS-PC (29), quello che ne propone meno: i Verdi del Ticino (11).
Votare giovane?
Personalmente rispondo sì. La mia candidata, il mio candidato, deve però possedere i tre elementi base del cocktail che, negli aperitivi di partito, sono in pochi ad offrire: forza, visione, saggezza. E, senza far torto a Bertrand Russel quando sostiene che «Se non sei socialista a 20 anni vuol dire che non hai cuore, ma se non sei conservatore a 50 vuol dire che non hai cervello», continuo ad essere convinta che per governare un Paese oggi sia indispensabile un genio. Quello, per capirci, proposto da Edgard Lee Masters con il suo Alexander Throckmorton : “Quando ero giovane, avevo ali forti e instancabili, ma non conoscevo le montagne. Quando fui vecchio, conobbi le montagne, ma le ali stanche non tennero più dietro alla visione. Il genio è saggezza e gioventù”.
Matilde Casasopra (RSI)