Le conclusioni della perizia confermano: rumore oltre i limiti anche a Olivone. Nessuno dei due stand di tiro esistenti nel Comune di Blenio rispetta i limiti d’inquinamento fonico e probabilmente in futuro non ne resterà in esercizio che uno solo: quello di Olivone dei Tiratori della Geina dove le emissioni sono eccessive, ma potrebbero essere ridotte con un risanamento tecnico. Molto più delicata invece la situazione l’impianto di Torre della società Liberi tiratori dell’Adula da tempo al centro delle proteste di alcuni abitanti. La sua esistenza è in forse. I colpi dei fucili, benché limitati a poche mezze giornate all’anno, provocano in alcune abitazioni circostanti un rumore che supera anche il limite di allarme di 70 decibel e la costruzione di pareti anti-rumore appare impossibile a causa della conformazione del terreno. Pertanto, in mancanza di valide alternative (come una munizione militare che non superando la velocità del suono risulterebbe molto meno rumorosa), potrebbe venirne prospettata la chiusura. Una misura estrema che, nel caso in cui dovesse venir decisa, metterebbe seriamente in forse l’esistenza stessa dei Tiratori dell’Adula. La Società, una delle più antiche del Ticino, confida nell’individuazione di alternative per poter proseguire nelle sue attività, come confermatoci dal presidente Martino Morosi.
La quantificazione precisa delle emissioni sonore provocate dalle attività di tiro nei due stand è stata resa nota di recente ai rappresentanti delle società e del Comune di Blenio dal Cantone che a fine 2010 aveva dato incarico di valutare l’impatto acustico ad uno studio specializzato che ha collaborato con l’EMPA di Dübendorf. L’incontro – al quale erano presenti anche l’ufficiale di tiro del Circondario 17 e rappresentanti delle Federazioni di tiro e cacciatori – si è tenuto lunedì della scorsa settimana presenti Marco Borradori e Norman Gobbi. Il problema delle emissioni foniche tocca infatti aspetti di competenza tanto del Dipartimento del territorio (protezione dai rumori) quanto del Dipartimento delle istituzioni (attività di tiro).
Le società avranno modo di esprimersi entro due mesi e in seguito il Cantone procederà ad elaborare le proposte di risanamento della situazione nei due stand ponderando i vari interessi in gioco. Da un alto ci sono quelli dei privati che chiedono il rispetto dell’Ordinanza contro l’inquinamento fonico. Dall’altro le esigenze della difesa nazionale e delle società che, oltre a svolgere un attività sportiva, garantiscono l’organizzazione dei tiri obbligatori. La procedura di pubblicazione prevista nella seconda metà del 2012 darà modo a tutti gli interessati (privati compresi) di far valere le proprie ragioni. DIEM