Articolo pubblicato nell’edizione di mercoledì 15 luglio 2020 de La Regione
La Centrale comune d’allarme ospita il 118. Prossimamente anche il 144 (ambulanze).
Un nuovo tassello per la Centrale comune d’allarme (Cecal). Dallo scorso 1° luglio è stata infatti attivata quale sede ufficiale a livello cantonale di ricezione e trasmissione degli allarmi 118 su rete fissa e mobile. Si amplia in questo modo il progetto per raggruppare sotto lo stesso tetto gli enti di primo intervento a livello cantonale. Si tratta di una prima assoluta in Svizzera. Non sono noti altri cantoni che hanno centralizzato i servizi d’urgenza sotto una medesima struttura logistica.
L’arrivo del 118 presso la Cecal è stato siglato tramite un’apposita convenzione tra il Dipartimento delle istituzioni (Polizia cantonale) e il Dipartimento delle finanze e dell’economia (Ufficio della difesa contro gli incendi). Questo dopo che nel mese di giugno 2018 il Consiglio di Stato aveva formalizzato tramite risoluzione governativa la disdetta alla Città di Lugano “dello sgancio degli allarmi di pertinenza dei pompieri, per il tramite della Centrale operativa della locale Polizia comunale”, si legge in una nota. Da inizio mese la Cecal risponde alle chiamate 118 e, nel rispetto dei criteri operativi e in base al sistema di condotta, mobilita i Corpi pompieri delle varie regioni emanando le necessarie misure d’urgenza. “Su specifica richiesta del capointervento del Corpo pompieri mobilitato, la Cecal supporta inoltre la condotta limitatamente allo sgancio di ulteriori misure”, si precisa. Per assicurare l’erogazione del servizio, la Polizia cantonale ha provveduto a integrare presso la Cecal tre operatori di centrale dedicati, nonché un operatore tecnico per il necessario supporto informatico. Oltre ai pompieri, già presenti con un loro Segretariato, la struttura, che dispone di moderne infrastrutture e dotazioni informatiche, nonché di un efficace sistema integrato di aiuto alla condotta, accoglie gli spazi dello Stato maggiore cantonale di condotta (Smcc) – molto attivo nei mesi scorsi a causa dell’epidemia di coronavirus, dello Stato maggiore operativo della Polizia cantonale, la Centrale operativa del Corpo e delle Guardie di confine.
Una ‘cittadella’ per il primo intervento Nei prossimi mesi alla Cecal di Bellinzona Semine dovrebbero arrivare anche i servizi d’allarme del 144. Il presidente del Consiglio di Stato e direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi ha ricordato – durante una conferenza stampa – che ci sono dei contatti con la Federazione cantonale ticinese servizio autoambulanze e con la Centrale d’allarme Ticino Soccorso 144. Delle novità sono attese prossimamente. Il consigliere di Stato Christian Vitta, direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia (Dfe) da cui dipende l’Ufficio difesa contro gli incendi, ha sottolineato come la Cecal stia diventando sempre di più il primo anello della catena di soccorso. «La prontezza d’intervento è imperativa e se il prodotto messo a disposizione è di qualità, ciò va a vantaggio dell’utente e, nel nostro caso, del cittadino ticinese», ha affermato Vitta. Ricordiamo che ogni anno sono circa 400mila le chiamate che giungono alla Cecal.
Il nuovo comando di Bellinzona Semine e la Cecal – ha spiegato ancora Gobbi – si inseriscono in un disegno globale di miglioramento della Polizia cantonale «per aumentare l’efficacia e l’efficienza delle strategie di contrasto ai reati di ogni tipo». Sono infatti altri quattro i punti della futura logistica dedicata alla sicurezza: il Centro pronto intervento di Mendrisio; il nuovo Palazzo di Giustizia di Lugano; l’ex Pretorio di Bellinzona e quello di Locarno dove troveranno la loro sede Gendarmeria, Polizia giudiziaria e altre sezioni specialistiche.
Corrado Tettamanti, presidente della Federazione pompieri Ticino (Fpt), ha evidenziato che l’implementazione degli allarmi 118 nella nuova Cecal va a chiudere un progetto iniziato alcuni anni fa con la creazione delle nuova sede cantonale dei pompieri nel comparto della Polizia cantonale (Comando e Cecal). «Si tratta di un passo verso un miglioramento della qualità delle prestazioni fornite a popolazione e territorio», ha affermato Tettamanti, che si attende «una migliore professionalità nelle fasi di ricezione, trattamento e mobilitazione delle forze d’intervento; rapidità e automatismo nell’adeguamento delle risorse ingaggiate sull’evento e strumenti informatici innovativi per la gestione degli eventi sul territorio». Per Matteo Cocchi, comandante della Polizia cantonale, con l’attivazione della Cecal anche per quanto riguarda il 118 su rete fissa e mobile, «si è ulteriormente ottimizzato il lavoro degli enti di primo intervento sul territorio ticinese, riducendo in questo modo i tempi di reazione e azione in caso di eventi». L’auspicio di Cocchi è che presso la Cecal di Bellinzona Semine arrivino anche i servizi del 144.
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Articolo pubblicato nell’edizione di mercoledì 15 luglio 2020 del Corriere del Ticino
La cittadella della sicurezza accoglie un nuovo inquilino
La CECAL di Bellinzona ospita anche la Centrale d’allarme del 118 dei pompieri
In futuro arriveranno anche le ambulanze
Norman Gobbi: «.Questo tipo di coordinamento è un unicum in Svizzera»
Christian Vitta: «È il primo anello della catena del soccorso»
La «cittadella della sicurezza» ticinese ha un nuovo inquilino. Dallo scorso primo luglio la Centrale comune d’allarme (CECAL) di Bellinzona è stata attivata quale sede ufficiale a livello cantonale di ricezione e trasmissione degli allarmi 118 su rete fissa e mobile. Inaugurata 2 anni fa, la CECAL accoglie oggi gli spazi dello Stato maggiore cantonale di condotta (SMCC), dello Stato maggiore operativo della Polizia cantonale, la Centrale operativa del Corpo delle guardie di confine e, ora, anche la Centrale d’allarme del 118 dei Pompieri.
Tutti sotto un sol tetto
Quello illustrato ieri in conferenza stampa dal presidente del Governo e direttore del Dipartimento delle istituzioni (DI) Norman Gobbi, dal direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) Christian Vitta, dal comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi e dal presidente della Federazione pompieri Ticino Corrado Tettamanti non è che un tassello del progetto che ha come obiettivo quello di raggruppare sotto lo stesso tetto gli enti di primo intervento a livello cantonale. L’idea per il futuro è quella di trasferire alla CECAL anche la Federazione cantonale ticinese servizi autoambulanze e la Centrale d’allarme Ticino Soccorso 144, in modo da garantire un coordinamento ottimale tra i vari enti sul territorio. Come sottolineato dallo stesso Vitta, con l’integrazione della Centrale d’allarme dei Pompieri (resa possibile da un’apposita convenzione tra DI e DFE), la CECAL è diventata «il primo anello della catena del soccorso». È infatti da qui, da questa «cittadella della sicurezza», che, nel momento dell’emergenza, vengono ora mobilitati tutti i Corpi pompieri, oltre che la Polizia cantonale e il Corpo delle guardie di confine. «Per i pompieri ticinesi questa centralizzazione è importante poiché permetterà loro di coordinare nel migliore dei modi la gestione quotidiana degli allarmi anche a seguito della casistica viepiù ampliata e, soprattutto, di aumentare ulteriormente il livello della prestazione erogata all’utenza, a favore dei cittadini ticinesi».
Una primizia nazionale
La grande novità è che all’interno della CECAL, «un luogo che durante la pandemia è diventato un luogo di frequentazione molto assiduo», la ricezione degli allarmi è ora centralizzata, con la centrale stessa che, come spiegato dal direttore del DI Norman Gobbi, funge da «testa», con occhi, orecchie e cervello pronti a ricevere gli allarmi e a trasmettere le relative informazioni alle «mani», ovvero agli enti di primo soccorso sul territorio. Il Ticino vuole dunque puntare sul gioco di squadra e in questo senso Gobbi ha ricordato che un coordinamento tra polizia, guardie di confine e pompieri è un unicum a livello svizzero. Le novità, come detto, non sono finite qui: «Il nuovo Comando e la CECAL sono solo un tassello di una strategia più ampia, che porterà la Polizia cantonale a occupare nuovi e moderni spazi a Mendrisio (nel CPI della Città); nel futuro nuovo Palazzo di Giustizia di Lugano; all’ex Pretorio di Bellinzona e al Pretorio di Locarno».
Implementata l’efficienza
Dal canto suo il presidente della Federazione pompieri Ticino, Corrado Tettamanti, ha invece evidenziato che l’implementazione degli allarmi 118 nella nuova CECAL «va a chiudere un progetto iniziato alcuni anni fa con la creazione della nuova sede cantonale dei pompieri ticinesi nel comparto della Polizia cantonale». Tettamanti ha pure sottolineato che, dalla nuova Centrale, si attende «una migliore professionalità nelle fasi di ricezione, trattamento e mobilitazione delle forze d’intervento; rapidità e automazione nell’adeguamento delle risorse ingaggiate sull’evento e strumenti informatici innovativi per la gestione degli eventi sul territorio».
Più di 400.000 chiamate
Il comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi ha infine evidenziato come negli scorsi anni la CECAL abbia subito un sensibile incremento del numero di chiamate, che annualmente supera quota 400.000. «Il lavoro degli enti di primo intervento è stato ulteriormente ottimizzato. Con l’arrivo del 118 ci aspettiamo un aumento di 35.000 chiamate». Per far fronte a questi nuovi compiti, ha spiegato, «sono stati assunti tre nuovi operatori di centrale, che indossano la divisa di assistente di polizia, e un operatore tecnico per il supporto informatico».
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Da www.rsi.ch/news
https://www.rsi.ch/news/ticino-e-grigioni-e-insubria/Un-nuovo-inquilino-alla-CECAL-13226565.html