Il 22 settembre si vota! La popolazione ticinese dovrà pronunciarsi anche sulla possibilità di far capo ad agenzie private di sicurezza per sorvegliare persone sottoposte a fermo o a carcerazione amministrativa.
Perché è importante votare SI alla delega di alcuni compiti di sorveglianza ad agenzie di sicurezza private?
Carcerazioni amministrative, non penali. Gli agenti di sicurezza privati si occuperanno unicamente degli arresti o delle incarcerazioni amministrative di cittadini stranieri in attesa di essere allontanati dal nostro Paese oppure di richiedenti l’asilo problematici che vanno contenuti per i loro comportamenti. Questi compiti saranno eseguiti in appositi spazi esterni dalle Strutture carcerarie cantonali o comunque non direttamente connessi con il carcere giudiziario “La Farera” o con il carcere penale “La Stampa”. In questo senso si intende pure rispettare le indicazioni della Commissione federale contro la tortura e i trattamenti disumani.
Nessun rischio di inquinamento delle prove. Come già indicato, la detenzione amministrativa sarà garantita in aree apposite, non collegate direttamente alla Farera o alla Stampa. Il rischio che si verifichino collusioni o fughe di notizie è quindi nullo.
Nessun dumping salariale. Nell’ambito del contratto collettivo delle agenzie di sicurezza, peraltro sottoscritto con il sindacato UNIA, si farà in modo che la delega avvenga applicando alti standard qualitativi, in particolare per quel che concerne le competenze, l’esperienza e la formazione dei profili professionali richiesti. Occorre pure tener presente che ai dipendenti statali viene garantitala remunerazione in base a un livello salariale definito dalla legislazione cantonale applicabile e quindi il rischio dumping è inesistente.
Delega limitata e temporanea. Come più volte scritto e spiegato, la delega serve a garantire che qualcuno si occupi dei compiti di sorveglianza delle detenzioni amministrative, nei momenti in cui il personale statale deve gestire le fasi di massima occupazione delle strutture penali con una forte sollecitazione sul piano psico-fisico. Questo permette di sgravare gli agenti di custodia da compiti secondari, dando loro la possibilità di concentrarsi sui compiti essenziali, a garanzia della sicurezza delle Strutture carcerarie.
Solo cittadini svizzeri. Ribadiamo che secondo il diritto applicabile, così pure per la giurisprudenza e la dottrina, per questo tipo di compiti di sorveglianza (che non è il pattugliamento esterno!), è data facoltà (di cui già oggi ci avvaliamo e ci avvaleremo) di riservare tali incombenze a cittadini svizzeri. Di conseguenza vale lo stesso principio anche per il temporaneo trasferimento di compiti a personale esterne a supporto dei servizi.
Altri Cantoni già lo fanno. Diversi Cantoni prevedono già oggi la delega di compiti di sorveglianza a privati. Nel Canton Friborgo, ad esempio, in caso di temporaneo bisogno di ulteriori posti di detenzione, le Strutture carcerarie cantonali possono contare sugli spazi del carcere regionale. La gestione della sicurezza è garantita da una ditta di sorveglianza privata.
La responsabilità resta dello Stato. La delega dei compiti di sorveglianza non comporta un trasferimento delle responsabilità. È pertanto interesse dello Stato garantire che il tutto venga svolto con la massima qualità e affidabilità. La gestione degli agenti privati rimane di competenza della Direzione delle Strutture carcerarie.
Nessuna volontà di risparmiare sulla sicurezza. Attualmente il Dipartimento delle istituzioni sta istruendo quindici nuovi agenti di custodia (pari a un ottavo degli attuali effettivi!). Si tratta di un chiaro segnale della volontà di investire e non di risparmiare sulla sicurezza e sul personale statale in questo delicato settore.
Poche unità per un periodo determinato. Il ricorso alla delega avverrà unicamente per far fronte ai picchi di presenze nelle strutture carcerarie. La delega permette quindi di gestire al meglio situazioni di necessità, in cui il personale ordinario deve concentrarsi sui punti sensibili e più a rischio delle Strutture carcerarie Proprio per questo, si farà capo al personale delle agenzie private solo in casi eccezionali, per un breve lasso di tempo e con l’impiego di poche persone.
La Polizia cantonale sarà sgravata da questo compito. In caso di necessità, ad esempio di rischio accresciuto di fuga e della conseguente necessità di impiegare tutto il personale statale sulle strutture legate alla Farera e alla Stampa, il compito di sorvegliare gli stranieri in attesa di essere allontanati dalla Svizzera dovrebbe comunque essere assunto da qualcun’altro. Senza la facoltà di delega, questa mansione sarebbe presa a carico dalla Polizia cantonale, privando così delle preziose risorse alla sicurezza e all’ordine pubblici.
Per tutti questi motivi, invito le cittadine e i cittadini ticinesi a votare SÌ alla facoltà di far capo ad agenzie private per la sorveglianza di stranieri con misure amministrative.
Norman Gobbi, Consigliere di Stato